IL “REGOLAMENTO DI CONTI PER ADUA“
1936 L’IMPERO

Nel maggio di 70 anni fa si concluse la nostra guerra coloniale in Africa. Fu una guerra molto discussa, per le stragi fasciste, i gas, i 700 mila morti. Vennero impiegati 500 mila uomini, migliaia di cannoni, molti aerei.

Alla base di quell’impresa c’era principalmente una motivazione, il “regolamento di conti di Adua“.

Quando subimmo quella storica sconfitta nel 1896 Mussolini, tredicenne, ne fu durevolmente colpito, particolarmente per le descrizioni di Alfredo Oriani, come racconta nelle sue memorie, fino a maturare l’idea della vendetta contro l’Abissinia.

Salito al potere, nel 1925 promise agli italiani un “regolamento di conti per Adua“ e “un posto al sole“, come avvenne puntualmente nel 1936.

ANTONIO BALDISSERA

1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO
1936 L’IMPERO


70 anni fa
Benito Mussolini
Proclamazione della sovranità italiana
sull'impero Etiopico
(9 maggio 1936)

Ufficiali, sottufficiali, gregari di tutte le Forze Armate dello Stato in Africa e in Italia, Camicie Nere della Rivoluzione, Italiani e Italiane in patria e nel mondo, ascoltate!
Con le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal Gran Consiglio del Fascismo, un grande evento si compie: viene suggellato il destino dell'Etiopia oggi, 9 maggio, XIV anno dell'Era Fascista.

Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria integra e pura come i legionari, caduti e superstiti, la sognavano e la volevano.

L'Italia ha finalmente il suo Impero.

Impero fascista perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano; perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane.

Impero di pace, perché l'Italia vuole la pace per sé e per tutti, e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose incoercibili necessità di vita.

Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell'Etiopia. Questo era nella tradizione di Roma, che, dopo aver vinto, associava i popoli al suo destino.

Ecco la, legge, o Italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre un altro, come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro:

1) I territori e le genti che appartenevano all'Impero di Etiopia sono posti sotto la sovranità piena e intera del Regno d'Italia.

2) Il titolo di Imperatore viene assunto per sé e per i suoi successori dal Re d'Italia.

Ufficiali, sottufficiali, gregari di tutte le Forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia, Camicie Nere, Italiani e Italiane, il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero, lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.

In questa certezza suprema levate in alto, legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la, riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma. Ne sarete voi degni?
[la folla prorompe in un altissimo « Si »].

Questo grido è come un giuramento sacro che vi impegna innanzi a Dio ed innanzi agli uomini, per la vita e per la morte.

Camicie Nere, Legionari - Saluto al Re!

Decreto costitutivo dell'Impero (9 maggio 1936)
Art. 1. - I territori e le genti che appartenevano all'Impero d'Etiopia vengono posti sotto la sovranità piena ed intera del Regno d'Italia. Il titolo di Imperatore d'Etiopia è assunto, per sé e per i suoi successori, dal Re d'Italia.
Art. 2. - L'Etiopia è retta e rappresentata da un Governatore generale che ha il titolo di Viceré, da cui dipendono anche i Governatori dell’Eritrea e della Somalia. Dal Governatore generale Viceré d'Etiopia dipendono tutte le autorità civili e militari dei territori sottoposti alla sua giurisdizione. Il Governatore generale Viceré d'Etiopia è nominato con decreto reale, su proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per le Colonie.
Art. 3. - Con decreti reali, da emanarsi su proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per le Colonie, sarà provveduto a stabilire gli ordinamenti dell'Etiopia.

Art. 4. - Il presente decreto, che ha vigore dal giorno della sua data, sarà presentato al Parlamento per la conversione in legge. Il Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, proponente, è autorizzato alla presentazione del relativo disegno di legge.

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