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Nel 1963 venivo trasferito ad altro reparto.
Avendo io chiesto di essere assegnato all’8° Rgt, passai invece,
a seguito della promozione a capitano, dal 7° Reggimento alpino
all’11° Reggimento alpini d’arresto, prima chiamato
fanteria di frontiera e anche alpini da posizione. Come si sa andai
a sostituire un capitano, che colà veniva trasferito, ma che
avendo raccomandazioni altolocate finì ad un reparto più
ambito. Io invece finii a Paluzza e dopo malattia a Stazione per la
Carnia, paese di cinquanta abitanti. Da quel momento venivo trasformato
in un topo e costretto a girare nelle fortificazioni fatte costruire
nel 1938-1939, a difesa di una probabile invasione dall’Austria.
Anche per altri motivi cominciò a maturare in me la volontà
di lasciare l’esercito e trovarmi un altro lavoro. Così
nell’agosto del 1965 presentai le dimissioni. Queste finirono
in un cassetto e lì vi rimasero.
Nel gennaio 1966 venni trasferito ad altro reparto, sempre nell’ambito
dello stesso reggimento. La località si chiamava, anzi si chiama,
perché ancora esiste, Ugovizza, a pochi chilometri da dove abito
ora.
Nella caserma erano di stanza due compagnie: una dell’8° Reggimento
Alpini, l’altra dell’11° Reggimento Alpini d’arresto.
Era chiamata anche la tana dei “Lupi” e a tal uopo era stata
coniata una medaglia.
Mi aspettava il comando di caserma , il comando di Compagnia e il comando
di presidio.
Da quando arrivai, la mia convinzione di uscire dall’esercito si
fece sempre più forte.
Mi era stata fatta la proposta di far domanda per la scuola di guerra.
Declinai l’offerta anche se chi me la proponeva, aveva iniziato
ad assegnarmi compiti per prepararmi.
Io presentai nuovamente le dimissioni e finalmente, il 9 giugno 1967,
lasciai l’esercito e mi trasferii a Trieste.
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Dal giugno del 1967 inizia la mia vita di studio, o meglio continua
la mia vita di studio.
In quegli otto anni di servizio ai reparti avevo sostenuto e superato
tredici esami presso la facoltà di economia e commercio di Trieste.
Se vogliamo, sono pochi, ma se teniamo conto che spesso e volentieri
non potevo recarmi a Trieste, perché a gennaio e a febbraio c’era
il campo invernale, a giugno-luglio il campo estivo, e a ottobre iniziava
il 2° ciclo di addestramento, dovevo accontentarmi di trovare l’occasione
opportuna, quando possibile, per correre a Trieste.
A giugno del 1968 avevo fatto già i dodici esami mancanti, di
cui due a giugno del 1967, cinque a ottobre del 1967, tre a febbraio del
1968 e due a giugno del 1968. A novembre discutevo la tesi e due tesine
e mi laureavo in economia e commercio.
Mi iscrissi nuovamente all’università, questa volta a Padova,
in scienze statistiche e demografiche e nel marzo 1970 ottenevo il mio
nuovo titolo universitario.
Nel frattempo avevo superato a Trieste l’esame di abilitazione
alla professione di commercialista e l’esame di abilitazione all’insegnamento
di materie giuridiche ed economiche.
Ma per non perdere tempo avevo iniziato a fare concorsi. Il primo che
vinsi, fu quello di vice-ispettore di dogana per il personale che aveva
conoscenza della lingua tedesca e il 15 luglio 1970 fui assegnato alla
dogana di Innichen (San Candido).
Partii da Padova con trenta gradi di temperatura all’ombra e mi
trovai nella notte con due gradi sottozero a S.Candido.
Il 2° concorso vinto fu quello di vice-ragionere che mi riportò
a Venezia presso la Ragioneria Provinciale dello Stato il 20 febbraio
1971. Ma il 20 marzo 1971 con la vincita del concorso a segretario comunale
fui assegnato a Malborghetto, comune in cui si trova la frazione di Ugovizza,
da cui ero partito quando avevo lasciato l’esercito.
Non annoio oltre coi miei studi e ne cito solo alcuni: laurea in scienze
politiche a Padova, concorso a segretario generale, corsi di perfezionamento,
convegni di studio in materia amministrativa ecc.
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